1. Intervento non relativo a sagrato e/o adeguamento liturgico o modifica interna al luogo di culto; con una spesa complessiva inferiore a € 250.000,00

Intervento su un IMMOBILE VINCOLATO:

Prima di iniziare l’iter della pratica è bene che l’ente valuti la sostenibilità economica in via preliminare affinché non si verifichi che, una volta realizzato il progetto, non si ottenga il parere positivo relativamente alla sostenibilità della spesa.

Quali sono i passaggi da effettuare per ottenere il permesso canonico:

PARTE PRIMA

Una volta ottenuto dai superiori il parere positivo per procedere all’intervento:

– Formalizzare l’incarico con il professionista: nei casi per i quali è previsto il nulla osta dell’Ordinario diocesano presentare il disciplinare d’incarico del professionista incaricato all’ufficio amministrativo e beni culturali come indicato nella pagina relativa. In ogni caso nel disciplinare, sottoscritto dalle parti, è bene che siano indicate tutte le prestazioni professionali in modo dettagliato e i relativi costi, i tempi di espletamento dell’incarico, e le modalità di pagamento.

Una volta elaborato il progetto da presentare al MiBAC si presenti all’ufficio amministrativo e beni culturali 1 copia cartacea e 1 copia in PDF firmata digitalmente dal professionista incaricato della seguente documentazione:

  1. il modulo di richiesta autorizzazione art.21 D,.Lgs.42/2004;
  2. la scheda sinottica dell’intervento;
  3. elaborati grafici dello stato di fatto;
  4. elaborati grafici di progetto;
  5. elaborati grafici comparativi (giallo-rosso);
  6. relazione storico-artistica;
  7. relazione tecnica;
  8. documentazione fotografica;
  9. altra documentazione necessaria in funzione dello specifico progetto;
  10. computo metrico estimativo redatto dal professionista incaricato;
  11. quadro economico preliminare delle spese ipotizzate per la realizzazione dell’intervento secondo lo schema proposto.

– L’ufficio amministrativo e beni culturali una volta ritenuto completo il progetto, provvederà a chiedere all’ufficio economato se tale intervento è coperto economicamente.

– L’ufficio amministrativo e beni culturali trasmetterà al MiBAC, via PEC, il progetto per l’autorizzazione ai lavori ai sensi del D.Lgs. 42/2004 e s.m.i..

La documentazione andrà inviata a

PARTE SECONDA

– Una volta avuta l’autorizzazione dal MiBAC, l’ente ecclesiastico potrà presentare all’ufficio amministrativo e beni culturali il contratto d’appalto con l’Impresa che è stata scelta. Si tenga presente che è richiesto, a maggior tutela degli enti ecclesiastici, l’ottenimento di almeno tre preventivi a differenti Imprese.

Se il costo dell’opera non è superiore del 5% del costo preventivamente autorizzato, una volta scelta l’impresa, presentare all’ufficio amministrativo e beni culturali i seguenti documenti:

  1. il contratto, da sottoporre all’autorizzazione dell’Ordinario, che deve contenere:
    1. la natura del contratto (misura/corpo – è preferibile che il contratto a corpo)
    2. il corrispettivo dell’opera
    3. i pagamenti esplicitati per lo stato di avanzamento dei lavori (SAL)
    4. i compiti delle parti contrattuali e eventuali penali
    5. l’oggetto dei lavori con riferimenti precisi a progetti autorizzati e computi
    6. i tempi di realizzazione dei lavori
    7. il foro competente in caso di contenzioso tra le parti
  2. il quadro economico definitivo secondo lo schema riportato sopra
  3. i recapiti delle figure professionali responsabili (nome, cognome, e-mail, cellulare).

– L’ufficio amministrativo e beni culturali, una volta verificata la coerenza della documentazione, provvederà a far vistare il contratto all’Ordinario e ne consegnerà copia all’ente ecclesiastico perché sia sottoscritto.

– L’inizio dei lavori è subordinato, oltre che alla firma del contratto, al rispetto degli adempimenti previsti per legge.

La documentazione andrà inviata a

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